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Violenza sulle donne: come riconoscerla e cosa può fare

Ti è mai capitato di sospettare o sapere che una donna, che conosci bene o di sfuggita, subisca violenza o atti di stalking dal compagno, marito o un uomo che fa parte della sua famiglia? Se ti è successo sicuramente hai provato sensazioni spiacevoli e contrastanti. Come riconoscere tali situazioni? Come agire per essere di aiuto? A chi rivolgersi?

Ti sei trovato a pensare come comportarti e chiederti se è giusto intervernire oltre a come farlo per non peggiorare la sua situazione e creare a te dei problemi. In questi casi, spesso, si va in confusione, soprattutto se si conoscono entrambi, sia la donna che sta subendo la violenza fisica e psicologica che l’uomo che la sta mettendo in atto.

Non è mai semplice fare i conti con comportamenti violenti sia a livello fisico che psicologico nei rapporti affettivi, è necessario confrontarsi con la propria coscenza, i luoghi comuni, l’educazione e i pregiudizi. Ma prendere una posizione e schierarsi a difesa delle donne vittime di violenza senza giustificare chi si comporta in modo scorretto, è sempre la cosa giusta. Ma come capire se una persona si trova in questo tipo di situazione?

Come riconoscere una donna che subisce maltrattamenti?

Ci sono alcuni fattori che possono aiutare a capire se ci si trova in un caso di violenza domestica, le indicazioni possono essere sia di tipo psicologico che fisico ma anche comportamentale.

Tra gli indicatori psicologici troviamo lo stress evidente, attacchi di panico, costante stato d’ansia, paura soprattutto in presenza di chi fa violenza, depressione, bassa autostima, colpevolizzazione di se stessa.
I fattori comportamentali, invece, si riconoscono nelle assenze a lavoro o anche ritardi ripetuti, isolamento sociale, chiusura in se stesse, giustificazioni assurde quando si chiede come si è fatta lividi o ferite visibili, forte agitazione e paura se si assenta da casa si prolunga più del previsto.
I segni fisici non sono sempre visibili spesso vengono nascosti dalla donna stessa, altre volte l’uomo violento colpisce dove non si può vedere facilmente. Fisicamente si possono, comunque, riscontrare lividi, contusioni, bruciature, fratture osee nuove o vecchie, aborto spontaneo talvolta ripetuto, problematiche relative all’alimentazione.

L’unico modo per sapere con certezza se la donna in questione sta subendo violenze da parte di un uomo, è chiedere in modo diretto se è così. Non è facile che tali situazioni vengano ammesse soprattutto se c’è una dipendenza o sudditanza psicologica oppure se sono presenti dei figli in famiglia.

Le donne spesso non sanno dove andare, come difendere i figli o hanno paura che lui reagisca in modo ancora peggiore. Solitamente è proprio l’uomo violento a isolare la donna da parenti e amici facendole credere che è matta e che nessuno le vuole bene a parte lui.

La domanda diretta per capire se una persona stia subendo una qualsiasi forma di violenza, deve essere posta in un contesto che la faccia sentire al sicuro. È essenziale che si trovi in un luogo protetto e con persone in grado di metterla a suo agio, un ambiente tranquillo e amichevole, solo così può decidere di liberarsi e di parlare.

Le donne si sentono colpevoli anche del male che un altro fa a loro e hanno paura che nessuna creda a ciò che dicono o che le accusino di essere la causa di tutto. Pensieri che si legano a situazioni realmente vissute e che fanno perdere la fiducia nel prossimo e in se stesse.

È quindi molto importante non giudicare ma ascoltare, entrare in empatia raccontando storie di altre donne o avvenimenti vissuti da cui ci si è liberati. Il supporto deve essere offerto con spontaneità e un attegiamento non forzato lasciando che sia lei a sentirsi pronta di affrontare una decisione che le sembra troppo difficile.

Come aiutare una donna che subisce violenza?

Prima di tutto è fondamentale comprendere la situazione in ogni dettaglio, ma prima di tutto è meglio comprendere quali sono le dinamiche delle violenze di genere sulle donne. Lascia perdere i consigli facili soprattutto se non richiesti e cerca di documentarti sull’argomento presso un centro antiviolenza o da professionisti che possano formarti in modo adeguato.

Stiamo parlando di situazioni estremamente pericolose e complesse che non sono mai da sottovalutare. Credere di poter trovare soluzioni semplici, sbrigative e rapide potrebbe mettere in grave pericolo te e la donna che già si trova in condizioni disagiate. In caso di evidente e forte violenza nella coppia o in famiglia, contatta le forze dell’ordine o gli uffici preposti.

Come comportarti con la donna che subisce violenza

Prima di tutto ascolta, lei deve potersi sentire libera di parlare senza essere giudicata e senza dare soluzioni semplicistiche come: “Se non ti sta bene vattene” o ” Se ci stai vuol dire che ti va bene così”. Non è facile liberarsi da un uomo violento, ci sono fattori psicologici difficili da superare ma anche problemi economici in quanto in tali situazioni solitamente è lui ad avere il controllo di tutto, oppure ci sono i figli a complicare le cose.

Ascoltala e confortala, anche un abbraccio in silenzio è di aiuto e la fa sentire meno sola. Falle capire che credi a ogni parola e che non è colpa sua tutto ciò che le sta accadendo. Non stupirti se lei parla del compagno o marito cambiando spesso parole e sentimenti, può parlare di amore e odio anche nella stessa frase, può giustificarlo incolpando se stessa o dicendo che non lo fa apposta. Può dire che lo stima e poi esprimere la sua profonda paura, può dire che vuole farla finita con lui e poi cercare una soluzione per tornare “come erano all’inizio”.

Quello che puoi dirle è che la colpa è sempre in chi fa violenza anche se poi le porta i fiori, ad esempio. Non giudicare le motivazioni per cui non se n’è già andata ma falle capire che sta subendo una situazione che non merita, che nessuna donna merita. Fai salire la sua autostima ricordandole quante cose belle ha fatto e sa fare. Quanto lei sia bella e importante per chi le vuole bene davvero.

Mostra la tua disponibilità ad aiutarla ma solo accordandoti con lei, restale amica anche quando si chiude in se stessa. La tua vicinanza è essenziale per non sentirsi totalmente sola e inutile. Falle capire, se ha figli, che non li perderà anche se lui la minaccia di portarglieli via ricattandola. Ripetile che è una brava mamma e che la sua libertà è anche la libertà dei figli, che devo farlo per se stessa e per loro.

Aiutala a prendere la decisione di rivolgersi ad associazioni e psicologi che possano sostenerla in questo passaggio difficile e che le forniscano i mezzi per lasciare l’uomo che le sta togliendo la vita. Rassicurala dicendole che sarà seguita e protetta in ogni momento delle fasi di rinascita vera e propria.
Falle visitare il nostro sito dove potrà trovare professionisti competenti e pronti a tenderle la mano.

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